lunedì 6 agosto 2018

Il Forte di Valledrane (domenica 5 agosto)

Posizionato a 831 metri di altezza sull'omonimo monte che con Cima Antegolo e il Monte Curma delimitano a sud-ovest il bacino del lago di Idro e la Valvestino, il forte di Valledrane venne costruito dallo Stato Maggiore dell'Esercito tra il 1906 e il 1912 e faceva parte dello Sbarramento Giudicarie che correva sul confine italo-austriaco. I suoi cannoni intervennero più volte nei primi giorni del conflitto mondiale, poi anche questa fortezza seguì il destino di molte altre e venne disarmata. L'escursione al forte è un percorso ad anello semplice ed interessante con partenza dall'edicola votiva posta all'incrocio tra la provinciale 56 e via Sesa di Treviso Bresciano. Seguiamo la carrabile che poi piega a destra (cartello con segnaletica tricolore) entrando in un bel bosco che profuma ancora di piogge notturne e camminando su un letto di foglie che nascondono veri tesori micologici. Poco più avanti incrociamo le indicazioni per il forte (eccellente il lavoro del Gruppo Sentieri Attrezzati Idro 95). Con una traversa a mezzacosta e dopo aver superato un faggeto si intravedono tra la folta boscaglia le acque dell'Eridio punteggiate di vele bianche, ancora un piccolo sforzo e andiamo a sbucare sui prati dove emerge imponente forte Valledrane.
La fortificazione, fra le più grandi tra quelle italiane, si sviluppa in lunghezza su quattro livelli costruttivi seguendo la morfologia del terreno - analogamente all'opera austriaca di Forte Verle sulla piana di Vezzena in Trentino - e la disposizione a gradoni delle batterie, degradante verso occidente, fu sviluppata per mantenere l'asse del forte in direzione del Monte Manos (1517 metri) fulcro del sistema difensivo. Il forte è visitabile pur con le dovute attenzioni, anche se mancano quasi tutte le scale d'accesso al piano superiore (presente solo una solida gradinata di tronchi) e parte dello stesso piano. Lungo il perimetro si notano ancora due caponiere poste alla difesa del fossato. Saliamo sopra la cupola più alta della fortezza. Lo sguardo si perde in un meraviglioso respiro panoramico: ecco la Corna Blacca e le altre Piccole Dolomiti Bresciane (i monti calcarei che separano l'Alta Val Trompia dalla Val Sabbia) e poi il lontano Monte Guglielmo, il gruppo del Brenta, la Rocca Pagana, lo Stino, il Pizzoccolo e Monte Spino. Lasciato il forte alle nostre spalle, una traccia prima sterrata e poi asfaltata scende fino all'ex sanatorio infantile di Valledrane, inaugurato nel 1928 e all'epoca uno dei più importanti centri lombardi per la cura della tubercolosi, ma abbandonato da tempo. Il cancello semi arrugginito è aperto. Nonostante un cartello riporti chiaramente che si tratti di proprietà privata, questa struttura già parzialmente avvolta dalla vegetazione ha su di noi un richiamo quasi inquietante. All'interno i vandali hanno fatto molto bene il loro dovere e la sensazione d'insieme fa davvero venire i brividi...Ripresa la strada si esce definitivamente dal bosco raggiungendo in breve tempo la chiesetta di San Liberale, oggi purtroppo chiusa, si va a svoltare a sinistra riprendendo via Vestone in modo da riportarci alla santella di partenza.



PARTENZA: edicola votiva 
(mt 710)
SEGNAVIA: Alta Via dei Forti n° 1
DIFFICOLTA': T
DISLIVELLO: mt 130
ALTITUDINE: mt 831
LUNGHEZZA: km 4,5

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