giovedì 29 agosto 2024

Antonella Ruggiero alla Rocca Borromea di Arona - mercoledì 28 agosto

Oltre 1.400 persone ieri sera hanno accolto Antonella Ruggiero nello scenario della Rocca Borromea di Arona. Genovese, voce storica ed inconfondibile dei Matia Bazar, ha lasciato la sottoscritta, mia sorella e tutto il pubblico presente a bocca aperta, complice il meraviglioso palco naturale che si affaccia sulla città e sul Lago Maggiore in una serata di fine estate tutta da incorniciare. La Ruggiero ha saputo incantare, stupire, ammaliare, divertire ed entusiasmare il numeroso pubblico accorso ad Arona per l’occasione da ovunque, merito di un'estensione vocale che le permette di passare dal registro pop a quello lirico di soprano leggero, passando per la musica sacra, jazz, soul, blues, musica popolare, tango, musica corale e bandistica. "Sono onorata di esibirmi in uno scenario così suggestivo - racconta l'artista - E' stata una serata ancora più bella ed emozionante, grazie a questo meraviglioso pubblico che mi ha accompagnata"
Un concerto 85versatile, così si legge sulla pagina Facebook dell’artista, in cui la Ruggiero ha cantato accompagnata da Roberto Olzer, al pianoforte e all'organo liturgico, e da Roberto Colombo, al synth basso e vocoder. Antonella Ruggiero in quest’occasione ha ripercorso i suoi più grandi successi, sperimentando ancora una volta le sue nuove melodie, senza mai dimenticare i suoi interessi artistici che l’hanno contraddistinta negli ultimi 35 anni di carriera. Un grande evento gratuito che rientrava nella rassegna estiva «Arona in musica», promossa da Confcommercio, Croce Rossa, Comune di Arona e Pro loco. Complice la splendida location vista lago, è stata l’occasione perfetta per rivivere le emozioni di tanti anni di pop italiano

(fonte: Arona24.it)

lunedì 26 agosto 2024

Giro in canoa sul Mincio - domenica 25 agosto

Ci ritroviamo in una calda mattinata di domenica sul pontile dell'Associazione Remiera Peschiera con la curiosità di avventurarsi in uno slalom dinamico tra le tranquille correnti del fiume Mincio per poi lasciarsi avvolgere dalla magia del lago di Garda. Dopo alcune veloci spiegazione della nostra esperta canoista Grazia, che per qualcuna appaiono semplici se non ovvie - cosa ci vorrà per far andare avanti una canoa - le nostre marmotte salgono ad una ad una sulle canoe mentre più complessa appare la manovra per salire sulle poche biposto messe in acqua, ed iniziano a pagaiare ma...dove sono lo sterzo e il freno? Si prova a capire come fare tra i richiami della nostra istruttrice. Se si pagaia a sinistra si va a destra e viceversa. La situazione dalla riva appare paradossale e divertente. La canoa sembra vivere di vita propria e si diverte a seguire le pazzie della corrente del Mincio che le spinge una volta a destra e l'altra a sinistra.
Qualcuna gira attorno a se stessa, altre procedono a zig zag, una canoa si ritrova "incastrata" nelle alghe della sponda e le canoe doppie procedono nell'assoluta mancanza di una pagaiata sincronizzata. Piano piano, facendo i movimenti con maggiore attenzione e iniziando ad apprezzare come ci si muove in questo ambiente che inizialmente sembrava ingovernabile, le canoiste iniziano a controllare la leggera imbarcazione oltrepassando il ponte ferroviario a sette arcate, comunemente chiamato "Setteponti" e spingendosi chi lungo i fianchi del bastione Cantarane, il bastione più a sud della fortezza costruita dalla Serenissima, chi sfiorando l'isola dei Terrai per poi entrare nel porticciolo. Del resto in canoa è possibile ammirare i luoghi da una prospettiva inedita visitando posti spesso invisibili poiché inaccessibili via terra. Il ritorno è trionfale. Ormai non si fa più caso all'acqua che, scorrendo lungo la pagaia sollevata, prosegue il suo percorso lungo il braccio, l'ascella, il fianco fino all'interno della seduta che continua a riempirsi. Giunte al pontile qualche intrepida si concede anche una nuotata nel Mincio prima di proseguire tutte insieme per un aperitivo al Ristorante 7 ponti , locale informale in riva al sacro fiume.

lunedì 12 agosto 2024

Escursione ai laghetti di Ponteranica in Val Brembana - domenica 11 agosto

Per raggiungere i Piani dell'Avaro, che offre uno dei paesaggi più ampi dell’Alta Val Brembana, si segue la comoda statale 470 che porta a Cusio dove poi bisogna fermarsi per acquistare il pass giornaliero, di soli 2 euro, per il transito dei veicoli a motore. Da questo punto ci aspettano altri sette chilometri di salita lungo una strada ricca di tornanti e panorami sulla vallata prima di concludere la sua corsa in corrispondenza dell’Albergo Rifugio Monte Avaro. Nella zona c'è gran fermento oggi perché si svolgerà la 23ma edizione del Campionato cani da pastore per bovini ormai diventato il trofeo più importante del genere nel nord Italia con la mandria messa a disposizione dai fratelli Patrik ed Erik Giupponi di San Pellegrino con la quale si sono misurati i cani di quasi cento concorrenti arrivati dalla Lombardia ma anche dal Piemonte, dalla Svizzera e persino dalla maremma laziale. Per la cronaca il trofeo è andato a Mosca di 4 anni "guidata" da Michele Dedei, allevatore di Teglio in Valtellina, avendo seguito le fasi finali di una gara davvero inconsueta, di ritorno dai laghetti. Un passo indietro e torniamo alla nostra escursione. Lasciato alle spalle il rifugio che andava affollandosi si prende il sentiero Cai 109
 superando poco dopo un carro mungitore per bovini e incrociando poco oltre il bivio a destra in direzione dei Laghetti di ponteranica segnati a h 1.30. Sulla nostra sinistra lo sterrato si trasforma nel sentiero Cai 109A che sale al Colletto del Monte Avaro e prosegue per il Rifugio Benigni. Questo tratto presenta alcuni punti ripidi con terreno sconnesso quindi bisogna prestare attenzione! Proseguendo tra stretti tornanti e gradoni di roccia naturali guadagniamo rapidamente diversi metri di dislivello e ben presto si raggiunge il bivacco chiamato "Baitel".
Troviamo la porta aperta dando un'occhiata all'interno: è una struttura molto spartana, dove sono presenti solamente tavoli e letti ma il tutto molto pulito e in ordine. Da questo balcone naturale la vista si estende su tutto il pianoro erboso dell’Avaro, abbracciando anche le montagne e tra le più alte spiccano Corna grande, il Pizzo Arera ed il monte Venturosa. Proseguendo la salita diventa più morbida ed il sentiero si allarga nuovamente. Stiamo di fatto risalendo in diagonale il versante del monte Triomen, puntando a raggiungere i 2050 metri di quota, punto in cui scavalleremo la montagna e potremo così iniziare a scendere lungo il versante nord. Nei successivi tratti di sentiero superiamo un piccolo torrente, incrociamo un paio di cartelli e affrontiamo alcuni tratti sassosi dove la traccia sembra essere scomparsa quasi del tutto. Giunte al congiungimento con il sentiero 101 proseguiamo sul tracciato quasi pianeggiante tagliando in due le morbidi pendici erbose del monte. sulla breve salita arriviamo ad un altro cartello CAI che indica i laghetti a soli 25 minuti. Ultimo sforzo e arriviamo ai bellissimi Laghetti di Ponteranica. La giornata, particolarmente limpida sino a quel momento, si ricopre di nuvole nebbiose che sembrano puntare sulla piccola conca rocciosa all’interno della quale sorgono i due specchi d’acqua, i laghetti di Ponteranica Inferiore (mt 2109) e Superiore (mt 2125).
Particolarmente interessante dal punto di vista fotografico è proprio il contrasto tra la roccia viva delle montagne che sovrastano i laghi (Triomen, Valletto e Ponteranica) e la rigogliosa erba ricca di fiori che si estende invece sulle pendici tutta attorno a noi e che risale per qualche centinaio di metri mischiandosi alla roccia. Gli specchi d’acqua sono di modeste dimensioni, ma il bel colore smeraldo dell’acqua, l’erba verdeggiante delle sue sponde e le immense pareti rocciose che lo circondano creano un colpo d’occhio veramente emozionante. Il ritorno avviene sullo stesso tragitto. Dieci chilometri più in basso arriviamo a Santa Brigida, piccolo centro della 
Val Averara, laterale dell'alta Val Brembana, dove polenta, casoncelli e fresche birre sono le assolute protagoniste della Sagra della Taragna.


PARTENZA: Albergo 
Rifugio Monte Avaro (mt 1750)
SEGNAVIA: Cai 109
DIFFICOLTA': E
DISLIVELLO: mt 500
ALTITUDINE: mt 2251
LUNGHEZZA: km 7,5


Estrazione del lotto
di sabato 10 agosto
ruota di Venezia

9-67-40-27-14


Complimenti alle vincitrici!!!