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Il nostro chiacchiericcio sfuma davanti all'ingresso e il percorso si apre con la sezione dedicata all'allegoria del gusto davanti alla imponente tela di Giacomo Cipper che riunisce idealmente tutti i cinque sensi dell'uomo. Poi di sala in sala il gruppetto si snocciola. Ecco la Dispensa, archetipo del cucinare dei secoli passati, ricolma dei prodotti della terra, ma anche la ricca Cucina dei signorotti rimarcata dai cibi a loro riservati, nel talentuoso manierismo di Marten de Vos. E in successione primizie stagionali su vasellame di pregio o i picchi artistici de "L'allegoria dell'Autunno" di Antonio Rasio, che reinterpreta la pittura dell'Arcimboldo, E poi la sezione dedicata alle Verdure che sembrano più vere del vero, lo stesso esaltante stupore che ritorna nei "Pesci sugli scogli" di Giuseppe Recco di grande impatto visivo, per poi proseguire lungo la sala dedicata alla Carne, base delle mense dei nobili, dove la mano ispirata di Giacomo Ceruti detto il Pitocchetto ferma istantanee di forte impronta realistica tanto che una delle nostre marmotte, impressionata dall'effetto pittorico, si avvicina così tanto al quadro da farsi richiamare dalla maschera.
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E va pure bene il girovagare leggero nel cuore della antica Brixia, prima di infilarci nel caldo di una trattoria...
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